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La cripta si trova nella chiesa della SS. Annunziata, nella contrada di Minuta. Poichè la chiesa fu eretta su terreno scosceso, la cripta sottostante risulta alta e ben illuminata. Di grande interesse i suoi affreschi medievali, illustrati nell'Ottocento dallo storico Salazar. Delle tre pareti dipinte quella di destra, che rappresentava l'Annunciazione, è andata quasi completamente distrutta.
Storico dell'arte, fu il primo che nel 1871 illustrò gli affreschi medievali presenti nella cripta. A lui si deve la loro datazione (IX-X sec.) grazie al raffronto con i cicli pittorici presenti a S. Vincenzo al Volturno vicino a Isernia.
Sulla parete sinistra in alto, con i volti purtroppo rimossi, sono raffigurate Maria ed Elisabetta.
In basso invece le figure di San Giorgio e San Nicola.
Sulla volta a crociera, alle spalle dell'altare, è raffigurato in perfetto stile bizantino il Cristo benedicente. Insieme a lui le figure di S. Giovanni Battista, S. Giovanni Evangelista, il re Davide ed il profeta Daniele.
In alto, sulla parete dietro l'altare, è rappresentata la natività di Gesù. La scena è complessa e di commovente bellezza: sulla destra la figura di San Giuseppe sembra dormire e, più in basso, le donne fanno il bagno al neonato. A sinistra un angelo, con un lungo scettro, annuncia a due pastori la nascita del Redentore. Da qui scende un ruscello ed un cane vi si abbevera. In basso pascolano due gruppi di pecore, un cane dorme ed una cagna cura il suo piccolo. I cieli si rallegrano ed in alto splende, tra due gruppi di angeli che la fissano, una radiosa stella a forma di croce.
In basso, sempre sulla parete dietro all'altare, sono presenti due affreschi che rappresentano la leggenda di San Nicola di Bari. E' un unicum senza pari in tutta europa . La storia racconta che un ricco signore senza prole, grazie all'intercessione di San Nicola, ottenne un figlio. Per ringraziamento fece costruire nel suo palazzo una cappella dove ogni anno fece celebrare una festa solenne. Ma il ragazzo venne rapito e fatto schiavo di un re pagano.
Il ragazzo porta una coppa al sovrano che, notando la tristezza sul suo volto, ne chiede la ragione. Il giovane risponde che ha nostalgia della festa di San Nicola celebrata proprio quel giorno a casa sua. A quel punto un vento sovrannaturale rapisce il giovane con la preziosa coppa.
In questa seconda scena è rappresentato il palazzo paterno dove il clero ha già cantato la messa e siede a mensa, la mamma abbraccia il ragazzo ritrovato ed il padre s'inchina a San Nicola che contempla la scena.